Il viaggiatore che si inoltra in una giornata tersa nel mezzo della grande piana di Zagara, il vasto territorio erboso al centro del regno dell'Imperatore Gibbone, non può non notare nitido in lontananza, tra le cime sempre innevate dei monti Roerich, uno spettacolo unico in tutta la terra di Lamina: l'enorme fusto dell'albero Léaror svetta su tutta la catena montuosa, e i suoi rami si perdono nel blu del cielo ben oltre il campo visivo. L'albero millenario, si dice, ha generato tra le sue radici tutta la terra e i mari di Lamina, e pare che faccia da scheletro al pianeta intero. Lì, in una delle innumerevoli cavità della sua corteccia, riposa una creatura di aspetto completamente diverso dagli altri abitanti del pianeta: il suo nome è Bianca.
Nessuno sa quando e come sia nata Bianca. Il suo aspetto non è neppure simile a quello delle antiche genti pagane di Lamina, i disegni conservati nelle biblioteche del palazzo reale di Oriana lo confermano. Bianca percorre i sentieri del Regno, indifferente alle intemperie e alla natura spesso selvaggia ed ostile, non ha legami se non con la terra stessa e quando necessita di riposo si racchiude nuovamente all'interno del tronco di Léaror.
A differenza del resto della popolazione di Lamina, che presenta volti dalle sembianze animali, Bianca mostra caratteristiche ben diverse. La sua pelle è completamente bianca, così come i suoi capelli. Le sue sembianze fanciullesche nascondono in realtà movenze animalesche da cacciatore, e non è raro notare veri e propri mutamenti corporei nei momenti di pericolo, forse un sistema di difesa ancestrale del suo organismo. Il suo viso ha tratti umanoidi, ma i grossi occhi tondi tradiscono radici sconosciute e sono caratteristica notevole tanto quanto l'assenza di una bocca. Creatura silenziosa non solo nei movimenti, Bianca non ha bisogno di parlare. Sa farsi comprendere da chi le sta vicino e, soprattutto, è in grado di comunicare con le foglie ed il vento, con la pioggia e la nuda roccia. Sono gli elementi a guidare i suoi istinti e ad allineare i suoi passi al ritmo del respiro del pianeta stesso.
Questo recondito legame con la terra porterà spesso Bianca ad intralciare i metodi di governo assolutisti dell'Imperatore Gibbone e della Chiesa Iridescente attraverso una lotta interiore e silenziosa, dove le precise e lucide macchinazioni del despota dovranno fronteggiare l'essere pagano e selvaggio di Bianca...
Nessuno sa quando e come sia nata Bianca. Il suo aspetto non è neppure simile a quello delle antiche genti pagane di Lamina, i disegni conservati nelle biblioteche del palazzo reale di Oriana lo confermano. Bianca percorre i sentieri del Regno, indifferente alle intemperie e alla natura spesso selvaggia ed ostile, non ha legami se non con la terra stessa e quando necessita di riposo si racchiude nuovamente all'interno del tronco di Léaror.
A differenza del resto della popolazione di Lamina, che presenta volti dalle sembianze animali, Bianca mostra caratteristiche ben diverse. La sua pelle è completamente bianca, così come i suoi capelli. Le sue sembianze fanciullesche nascondono in realtà movenze animalesche da cacciatore, e non è raro notare veri e propri mutamenti corporei nei momenti di pericolo, forse un sistema di difesa ancestrale del suo organismo. Il suo viso ha tratti umanoidi, ma i grossi occhi tondi tradiscono radici sconosciute e sono caratteristica notevole tanto quanto l'assenza di una bocca. Creatura silenziosa non solo nei movimenti, Bianca non ha bisogno di parlare. Sa farsi comprendere da chi le sta vicino e, soprattutto, è in grado di comunicare con le foglie ed il vento, con la pioggia e la nuda roccia. Sono gli elementi a guidare i suoi istinti e ad allineare i suoi passi al ritmo del respiro del pianeta stesso.
Questo recondito legame con la terra porterà spesso Bianca ad intralciare i metodi di governo assolutisti dell'Imperatore Gibbone e della Chiesa Iridescente attraverso una lotta interiore e silenziosa, dove le precise e lucide macchinazioni del despota dovranno fronteggiare l'essere pagano e selvaggio di Bianca...
Sono in pochi a comprendere cosa si cela dietro gli enigmatici occhi di Bianca, e tra queste rare eccezioni un posto speciale lo occupa sicuramente il guardaboschi Valdo, guida e supporto di Bianca nella sua silenziosa lotta contro il sistema assolutistico dell'Imperatore Gibbone.
Valente guida alpina, esperto delle tradizioni folcloristiche di Lamina nonché intrepido soldato della Confraternita del Picco, Valdo nasce e cresce nella piccola cittadina montana di Clunj, nelle boscose valli dei monti Gontyna. Il padre artigiano lo educa ai segreti del legno e all'utilizzo delle materie e delle risorse della terra, la madre insegnante forma il giovane Valdo sulle tradizioni ancestrali del mondo di Lamina e lo aiuta a comprendere ed apprezzare le differenti culture del suo mondo. Durante la sua giovinezza Valdo si appassiona in particolare alla tradizione musicale del Regno del Gibbone, ed in special modo ai canti e ai balli popolari che paiono racchiudere tra le note e le parole il mistero di una Lamina perduta, popolata da usanze e miti foschi ma più sinceri di quelli rassicuranti imposti dalla religione Iridescente, che nessuno osa mettere in discussione. E così, oltre a dare una mano alla bottega del padre, Valdo intraprende numerosi viaggi che lo portano negli angoli più reconditi dell'Impero alla ricerca di musiche e ballate dimenticate; trascrive melodie tramandate nelle famiglie di contadini, annota testi e parole conosciuti dai montanari solo per via orale, consulta archivi e biblioteche nelle maggiori città del Regno e raccoglie il tutto in preziosi taccuini che forse un giorno verranno riuniti in un vero e proprio dizionario sulla canzone tradizionale delle terre comprese tra l'imponente catena dei monti Roerich e l'Oceano del Nord. Con l'aiuto del padre, costruisce poi a soli quindici anni il proprio Tjorbed, strumento a corda tipico della regione del Gontyna, del quale diventa esperto suonatore e che ancora oggi porta con sé nelle lunghe escursioni montane.
L'appagante vita di ricercatore di Valdo è destinata però a subire un brusco arresto di lì a poco, durante i primi anni della grande Industrializzazione delle zone rurali fortemente voluta dall'Imperatore e dalla Chiesa Iridescente. Valdo ha ventisei anni quando, a causa di un grave incidente accaduto al padre in seguito all'arruolamento forzato presso le industrie produttrici di Energia Santa, si accorge brutalmente dei pericoli insiti nel progresso tecnologico irresponsabile propagandato dall'Imperatore, e il suo atteggiamento sinora indifferente nei confronti della cultura creata dalla Chiesa, la "normalità", diventa rabbioso e combattivo. Deciso a non accettare più dogmi e verità imposte, Valdo si propone di salvaguardare la natura di Lamina e opporsi alla cecità della gente, e si arruola dunque nella Confraternita del Picco, piccola ma agguerrita milizia stanziata tra i picchi più alti dei monti Roerich, vera e propria organizzazione ambientale e anti-clericale operante sotto le mentite spoglie di avamposto di ricerca dell'Impero. Come i suoi compagni nella Confraternita, Valdo lotterà d'ora in poi per un utilizzo più consapevole della tecnologia e delle risorse del pianeta, anche se questo significa rinunciare a comode abitudini e rassicuranti regole, e sarà disposto ad utilizzare responsabilmente l'azione e la violenza per arrestare lo strapotere occulto dell'Imperatore e della Chiesa Iridescente.
Sarà qui che Valdo incontrerà Bianca, misterioso essere senza dogmi né Dei dal carattere selvatico così diverso da quello assopito e apatico del popolo dell'Impero, in perfetta simbiosi con la Terra… E la creatura bianca ricambierà subito l'aperta amicizia del guardaboschi con una profonda ammirazione per i suoi metodi ponderati e giusti creando così una silenziosa intesa che, ad oggi, non ha eguali su Lamina.
Valente guida alpina, esperto delle tradizioni folcloristiche di Lamina nonché intrepido soldato della Confraternita del Picco, Valdo nasce e cresce nella piccola cittadina montana di Clunj, nelle boscose valli dei monti Gontyna. Il padre artigiano lo educa ai segreti del legno e all'utilizzo delle materie e delle risorse della terra, la madre insegnante forma il giovane Valdo sulle tradizioni ancestrali del mondo di Lamina e lo aiuta a comprendere ed apprezzare le differenti culture del suo mondo. Durante la sua giovinezza Valdo si appassiona in particolare alla tradizione musicale del Regno del Gibbone, ed in special modo ai canti e ai balli popolari che paiono racchiudere tra le note e le parole il mistero di una Lamina perduta, popolata da usanze e miti foschi ma più sinceri di quelli rassicuranti imposti dalla religione Iridescente, che nessuno osa mettere in discussione. E così, oltre a dare una mano alla bottega del padre, Valdo intraprende numerosi viaggi che lo portano negli angoli più reconditi dell'Impero alla ricerca di musiche e ballate dimenticate; trascrive melodie tramandate nelle famiglie di contadini, annota testi e parole conosciuti dai montanari solo per via orale, consulta archivi e biblioteche nelle maggiori città del Regno e raccoglie il tutto in preziosi taccuini che forse un giorno verranno riuniti in un vero e proprio dizionario sulla canzone tradizionale delle terre comprese tra l'imponente catena dei monti Roerich e l'Oceano del Nord. Con l'aiuto del padre, costruisce poi a soli quindici anni il proprio Tjorbed, strumento a corda tipico della regione del Gontyna, del quale diventa esperto suonatore e che ancora oggi porta con sé nelle lunghe escursioni montane.
L'appagante vita di ricercatore di Valdo è destinata però a subire un brusco arresto di lì a poco, durante i primi anni della grande Industrializzazione delle zone rurali fortemente voluta dall'Imperatore e dalla Chiesa Iridescente. Valdo ha ventisei anni quando, a causa di un grave incidente accaduto al padre in seguito all'arruolamento forzato presso le industrie produttrici di Energia Santa, si accorge brutalmente dei pericoli insiti nel progresso tecnologico irresponsabile propagandato dall'Imperatore, e il suo atteggiamento sinora indifferente nei confronti della cultura creata dalla Chiesa, la "normalità", diventa rabbioso e combattivo. Deciso a non accettare più dogmi e verità imposte, Valdo si propone di salvaguardare la natura di Lamina e opporsi alla cecità della gente, e si arruola dunque nella Confraternita del Picco, piccola ma agguerrita milizia stanziata tra i picchi più alti dei monti Roerich, vera e propria organizzazione ambientale e anti-clericale operante sotto le mentite spoglie di avamposto di ricerca dell'Impero. Come i suoi compagni nella Confraternita, Valdo lotterà d'ora in poi per un utilizzo più consapevole della tecnologia e delle risorse del pianeta, anche se questo significa rinunciare a comode abitudini e rassicuranti regole, e sarà disposto ad utilizzare responsabilmente l'azione e la violenza per arrestare lo strapotere occulto dell'Imperatore e della Chiesa Iridescente.
Sarà qui che Valdo incontrerà Bianca, misterioso essere senza dogmi né Dei dal carattere selvatico così diverso da quello assopito e apatico del popolo dell'Impero, in perfetta simbiosi con la Terra… E la creatura bianca ricambierà subito l'aperta amicizia del guardaboschi con una profonda ammirazione per i suoi metodi ponderati e giusti creando così una silenziosa intesa che, ad oggi, non ha eguali su Lamina.